La tesi è un ossimoro: uno dei cambiamenti profondi, che sta ridisegnando le forme della politica contemporanea, è la sua emersione in superficie.
Più precisamente, ciò che si vuole provare a descrivere e circoscrivere è una superficializzazione del rapporto che i soggetti intrattengono con la dimensione politica.
A vivere un processo di tendenziale emersione in superficie è cioè la specifica relazione tra due poli determinati, ossia soggettività e politica; ciò significa astenersi – per disinteresse e disaccordo – tanto da affermazioni sulla superficialità della politica quanto da lamenti sulla superficialità dei soggetti. Piuttosto, si tratta di provare a comprendere lo specifico della reazione che si innesca quando la soggettività contemporanea – che non è affatto tout court superficiale – approccia la dimensione politica – che di per sé mantiene sempre un potenziale di profondità. In altri termini: perché e in che modo il soggetto contemporaneo superficializza proprio la sua relazione con la politica?
Il carico semantico che grava sul concetto di superficialità lo rende instabile e quindi di primo acchito poco adatto al ruolo di pietra angolare di una fenomenologia del presente (politico); la friabilità del concetto ne sconsiglia un utilizzo scientifico, e la sua magmatica mancanza di forma ne fa e ne ha fatto un passepartout per ogni giaculatoria su tempora e mores.
Muoversi tra queste due secche da un lato significa andare a discernere, anche all’interno di affrettate diagnosi epocali, quegli elementi e quegli aspetti che realmente costituiscono un inedito, che rappresentano un cambiamento se non una rottura rispetto alle modalità classicamente moderne e radicate del fare politica e dell’approcciarsi alla politica, depurando il tutto dal vettore assiologico precostituito che tali diagnosi spesso hanno; dall’altro lato, implica un lavoro di raffinamento concettuale, ossia lo sforzo di dare una qualche precisione denotativa a un significante così scivoloso, accettando l’inevitabile tasso di arbitrarietà insito in ogni operazione lessicografica.
In questo contesto, sarà definito superficiale ciò che è instabile, volubile, incostante, incoerente; la superficialità sarà quindi l’altro dal radicamento, dalla continuità, dalla solidità, dalla stabilità.
L’obiettivo è tratteggiare quattro fenomenologie della superficialità politica: 1. Meme-politics o i mille e uno contesti possibili; 2. Sineddoche (inversa) o il tutto per la parte; 3. Incostanza o la liberazione dal radicamento temporale; 4. Incoerenza o la liberazione dal radicamento contenutistico.
Orario e sede del seminario:
Martedì 1 Marzo 2022, ore 12.30-13.30
Polo delle Scienze Sociali di Novoli, Edificio D5, Aula 3.50
Link Google Meet: https://meet.google.com/zvf-ijkk-xtv