Entrata nel Dipartimento fin alla sua istituzione, nel 2013, ne è subito diventata uno dei membri più autorevoli che ne hanno animato l’attività scientifica. Filosofa politica, Elena era nota in Italia e all’estero per i suoi contributi sulla modernità e la democrazia, sulla globalizzazione e più recentemente sulle sfide legate ai cambiamenti climatici, ma anche per i suoi lavori sulla vita degli individui, uomini e donne, le loro identità, le loro passioni, le loro vulnerabilità.
Uno dei caratteri più originali del suo impegno scientifico e civile sta proprio nella capacità di legare i grandi problemi della società contemporanea alla vita degli individui, alle loro ansie e in particolare alle loro emozioni. Ha cercato di sottrarre questa dimensione alla diffidenza che spesso l’ha accompagnata nella riflessione scientifica, puntando invece a farne una leva per dare una risposta più efficace e più umana alla costruzione di una società a misura delle persone. È questo un tratto distintivo della sua ricca produzione scientifica, che Elena Pulcini sapeva presentare anche a un pubblico non specialistico nei suoi numerosi interventi pubblici e che si rifletteva nel suo modo di rapportarsi agli altri: agli studenti, ai colleghi, agli amici.
Per le sue grandi doti scientifiche e umane resta un esempio per tutti noi. Ne sentiremo molto la mancanza come collega e come amica.