Le persistenti conseguenze violente della Grande guerra, la disintegrazione degli imperi continentali e le loro eredità interbelliche, la costruzione di un nuovo ordine liberale globale e le sfide dei suoi antagonisti dopo il 1918 sono al centro di una vivace storiografia recente.
Il seminario intende illustrare la varietà di agende e domande di ricerca che è possibile illuminare attraverso il caso di studio dell’Alto Adriatico post-asburgico. A partire dalle riflessioni più innovative sull’Impero asburgico, saranno discusse criticamente interpretazioni e narrazioni di tipo nazionale/nazionalista, rilevando la necessità di un approccio comparato e transnazionale, europeo e globale. Poi saranno passati in rassegna alcuni dei temi fondamentali della ricerca: l’instabilità e la conflittualità sociopolitica del primo dopoguerra in città e terre di confine imperiale come Trieste e l’Istria, la riconfigurazione dei rapporti tra centri e periferie e il ruolo delle elites politiche ed economiche locali, le permanenze e le trasformazioni contingenti dei nazionalismi, l’ascesa e il successo di un inedito radicalismo come il fascismo. Una particolare attenzione sarà infine prestata alle trasformazioni strutturali del porto di Trieste – fino al 1918 principale porto della monarchia austriaca – con destabilizzanti ripercussioni sulle sue reti di commercio globali e sulle sue connessioni ferroviarie con l’ex-hinterland imperiale.
In questo modo sarà possibile inserire il caso di studio nella discussione intorno alle radici post-asburgiche del neoliberismo, gettando ulteriore luce sull’inedito intreccio di autoritarismo e liberismo che si formò nel primo dopoguerra centro-europeo e alto-adriatico.
Martedì 1 febbraio 2022, ore 12.30-13.30 (online)
Link per partecipare di Google Meet:
https://meet.google.com/ntz-zisr-ahn
Immagine: Trieste (Daily) Photo