Il corso pone il fuoco sulle pratiche professionali quali ambiti in cui si reperiscono le risorse di identità socioprofessionale. Esso guarda quindi ai diversi campi di attività degli assistenti sociali come a comunità "riflessive". E lo fa privilegiando l'apprendimento esperienziale e collaborativo. Nell'edizione 2020-21, il tema di fondo è quello dell'impatto della pandemia di Covid-19 sul servizio sociale. In appendice, sono previsti due incontri di introduzione alla progettazione europea
Contenuto del corso - Parte B
Il laboratorio pone l’attenzione sull’Esecuzione Penale Esterna con particolare riferimento alle Misure e Sanzioni di Comunità e sul ruolo del Servizio Sociale nel settore della Giustizia
Letture consigliate:
1) Santoro M. (1998), Professione, in "Rassegna italiana di Sociologia", 40(1): 115-128.
2) Freidson E. (2001), Professionalismo. La terza logica, Bari: Dedalo (Parte terza: Il destino della conoscenza).
3) Speranza L. (1999), Le professioni come terreno di conflitti, in Id., I poteri delle professioni, Soveria Mannelli: Rubbettino, 29-62.
4) Tousin W. (2015), I rapporti inter-professionali in sanità: dal vecchio al nuovo professionalismo, in "Salute e Società", 3: 44-55.
5) Bertotti T. (2014), Il servizio sociale negli anni della crisi: riduzione delle risorse e impatto sulla professione, in "Autonomie locali e servizi sociali", 3: 491-510.
Pieroni e Rollino, L’esecuzione penale esterna e la messa alla prova degli adulti. Verso la giustizia di comunità, Pacini Editore, 2018
Breda, Coppola e Sabattini, Il servizio sociale nel sistema penitenziario, Giappichelli, Torino, 1999
Foucault, Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Torino, Einaudi, 1993
Frudà, Alternative al carcere. Percorsi, attori e reti sociali nell’esecuzione penale esterna: un approfondimento della ricerca applicata, Franco Angeli, Milano, 2007
Giuffrida, I Centri di servizio sociale nell’amministrazione della giustizia, Roma, Laurus Robuffo, 1999
Palma, Due modelli a confronto; il carcere responsabilizzante e il carcere paternalista, in ANASTASIA, CORLEONE, ZEVI (a cura di), Il corpo e lo spazio della pena, Ediesse, Roma, 2011
Rossi, La direttiva 2012/29/UE: vittima e giustizia riparativa nell’ordinamento penitenziario, in Archivio penale 2015, n.2
Ordinamento Penitenziario L. 354 del 26/07/1975
www.giustizia.it Itinerari a tema
www.ristrettiorizzonti.it
Obiettivi Formativi - Parte A
Il corso intende offrire ai/alle partecipanti l'opportunità di:
1) impadronirsi della strumentazione teorica e concettuale specifica della sociologia delle professioni;
2) acquisire competenze nell'utilizzo del web come luogo di reperimento di informazioni e come spazio per lo scambio di esperienze e per il confronto tra pari;
3) sviluppare l'abilità di costruire "prodotti collaborativi".
Obiettivi Formativi - Parte B
Acquisire conoscenze nel settore della Giustizia, con particolare riferimento al ruolo degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (compiti di consulenza e trattamento per soggetti detenuti, in misura alternativa, in messa alla prova)
Acquisire competenze nella gestione dei soggetti condannati o imputati
Sviluppare l’abilità di costruire percorsi di Giustizia di comunità
Prerequisiti - Parte A
Nessuno.
Metodi Didattici - Parte A
Il corso ha carattere laboratoriale. Da qui, la scelta di limitare il ruolo del docente e il peso delle lezioni frontali, privilegiando metodi didattici partecipativi orientati all'apprendimento collaborativo. Nello specifico, è previsto il ricorso a:
1) lezioni frontali, volte a introdurre le finalità del corso e a fornire ai/alle partecipanti gli strumenti concettuali e interpretativi per lo studio delle professioni;
2) studio individuale su letture segnalate dal docente;
3) lavoro individuale finalizzato alla mappatura delle comunità virtuali esistenti (forum, blog e gruppi Facebook di e per assistenti sociali);
4) lavoro individuale finalizzato alla raccolta e analisi di pratiche;
5) lavoro collettivo finalizzato alla simulazione di una comunità virtuale;
6) lavoro di sintesi attraverso la discussione collettiva dei risultati.
L'idea alla base del percorso didattico, così delineato, è che i/le partecipanti – professionisti o aspiranti professionisti – diventino a loro modo "ricercatori" nel contesto della pratica.
Sono elementi cruciali di questo approccio metodologico:
– l'apprendimento attraverso la scrittura;
– l'apprendimento attraverso il confronto dialettico;
– l'uso delle tecnologie digitali come facilitatori dell'apprendimento.
Metodi Didattici - Parte B
ni frontali volte a fornire ai partecipanti informazioni in merito alle finalità del corso e riferimenti legislativi e di contesto necessari per conoscere e comprendere il settore dell’esecuzione penale esterna
Lavori di gruppo con restituzione collettiva dei risultati
Simulate
Studio della modulistica UEPE (lettura e analisi di relazioni, Ordinanza ecc.)
Altre Informazioni - Parte A
Dato il carattere laboratoriale del corso, la frequenza in aula è fortemente consigliata. Gli studenti-lavoratori impossibilitati a frequentare per incompatibilità di orario sono tenuti a comunicarlo al docente; potranno comunque svolgere le attività sulla piattaforma Moodle, rispettando i tempi previsti per lo svolgimento dei task e garantendo la presenza in aula in occasione delle attività di discussione collettiva.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
Per il conseguimento dell'idoneità, gli studenti dovranno:
1) svolgere tutti i tasks assegnati sulla piattaforma Moodle, ivi compresa la consegna di una scheda di valutazione delle attività svolte;
2) discutere i risultati con il docente in sede di colloquio orale.
Note importanti:
– il colloquio orale ha luogo nell'ambito di uno degli appelli d'esame in calendario;
– per sostenere il colloquio orale, è necessario iscriversi all'appello d'esame programmato.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
On-line, frequenza obbligatoria
Per ottenere l’idoneità occorre frequentare almeno l’87,5% delle lezioni (sette lezioni su otto); gli studenti che frequenteranno tra il 75,0% e l’87,5% delle lezioni (sei lezioni su otto) dovranno produrre un elaborato preventivamente concordato con il docente.
Programma del corso - Parte A
Come è stato osservato in anni relativamente recenti, la crisi del servizio sociale è anzitutto un problema di "identità professionale" (Asquith, Clark, Waterhouse 2006). Definita come un modo "socialmente riconosciuto", per gli individui, di identificarsi gli uni con gli altri nel campo del lavoro (Dubar 2000), l’identità professionale ha a che fare in primo luogo con l’essere un o una professionista, ciò che chiama in causa un ambito di significato e un sistema di valori definiti (Dent, Whitehead 2002). Affrontare il tema dell’identità, nella sua dimensione intrinsecamente relazionale è quindi importante, in generale, per capire come i professionisti si muovono all’interno delle organizzazioni, come interagiscono tra loro e con gli altri professionisti e come si relazionano con l’utenza. L’identità degli assistenti sociali, quali professionisti che operano in una pluralità di organizzazioni complesse, risente infatti della varietà di "culture organizzative", un diverso mix di valori, credenze e consuetudini. Come notava Abbott (1995), poi, gli assistenti sociali hanno spesso ceduto il controllo ad altre professioni e, anche per questo, la professione si trova in una posizione perennemente "precaria". La percezione del servizio sociale nell’opinione pubblica, infine, è da sempre ambivalente (Webb 2017). D’altra parte, l’identità professionale ha sempre e comunque un carattere provvisorio e, come tale, ha in sé la possibilità del cambiamento. Essa, dunque, assume rilevanza nelle sue connessioni con esperienze e pratiche che coinvolgono valori, obiettivi e competenze dei professionisti nella specificità dei contesti in cui operano e delle "reti" in cui sono inseriti.
Date queste premesse, il laboratorio pone il fuoco sulle pratiche professionali quali ambiti in cui si produce conoscenza e si reperiscono le risorse impiegate per la continua rinegoziazione della propria identità (Wenger 1998). Propone quindi una prospettiva di osservazione che guarda alla comunità professionale degli assistenti sociali e ai suoi campi di azione come a "comunità di pratiche", come tali potenzialmente riflessive, entro cui può cioè generarsi un pensiero critico, essenziale per lo sviluppo professionale. In tal senso, le comunità di pratiche sono anche comunità di apprendimento, in cui si acquisiscono le competenze, le capacità e gli strumenti per la risoluzione dei problemi e per la gestione dei processi di trasformazione.
Il laboratorio intende affrontare questi temi privilegiando l’apprendimento esperienziale e collaborativo, alternando attività di studio individuale e lavoro in piccoli gruppi a momenti di discussione collettiva. L’attività primaria del laboratorio verterà sull’analisi delle comunità di pratiche esistenti rintracciabili in ambienti digitali, nello specifico forum, blog e gruppi Facebook di e per assistenti sociali, e nella simulazione di una "comunità virtuale".
L’edizione 2020-21, tuttavia, propone uno specifico fuoco tematico. Data la grande rilevanza sociale, economica e politica che ha assunto l’emergenza della pandemia di Covid-19, infatti, è doverosa e senz’altro utile una riflessione sulle implicazioni che essa ha avuto in merito al lavoro degli assistenti sociali. Nello specifico, cercheremo di capire quale sia stato l’impatto della pandemia e delle misure restrittive adottate per contrastarla sulle fonti di risorse identitarie, sul modo di intendere e praticare la professione e sulle relazioni con colleghi e utenti. In concreto, i partecipanti alle attività del laboratorio dovranno verificare se e come questi aspetti sono stati tematizzati nell’ambito delle comunità online e, infine, condurre una o più discussioni nell’ambito di una comunità online simulata.
INCONTRI SULLA PROGETTAZIONE EUROPEA
Come attività complementare, in risposta a una specifica domanda di conoscenza emersa nel corso dei colloqui con gli studenti, è previsto lo svolgimento di un ciclo di due incontri sulla progettazione europea nell’ambito del servizio sociale. Gli incontri sono finalizzati a favorire l’acquisizione di metodi di progettazione in risposta a bandi di finanziamento promossi dalle istituzioni europee e sono aperti a tutti gli studenti.
PIANO DELLE ATTIVITÀ
Il piano dettagliato delle attività è disponibile sulla piattaforma Moodle.